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Come piantare il porro

I porri sono dei tuberi che appartengono alla famiglia delle cipolle e hanno una leggera forma bulbosa nella parte inferiore. Crescono con un lungo collo bianco (gambo) e sfoggiano foglie verdi lunghe e resistenti.

La parte più gustosa e tenera è quella bianca dal bulbo fino alla sommità del collo. Anche le foglie verdi sono commestibili se tagliate finemente. Quando si coltivano i porri l'obiettivo è dunque quello di ottenere un lungo gambo bianco e per fare ciò bisogna piantarli  in profondità in un terreno collinare.

A tale proposito se avete un ampio spazio verde ed intendete installare casetta da giardino, questa è l’occasione giusta per ottimizzare la fioritura dei porri e godere poi di un ampio raccolto. Un giardino è infatti ideale per la semina in primavera e per la raccolta in tardo autunno (hanno bisogno di circa 110-150 giorni di crescita).

Seminare i porri all'inizio della primavera significa fino a quattro settimane prima dell'ultima data del gelo o praticamente non appena il terreno è lavorabile. Nei climi più caldi dove il suolo diventa meno gelido i porri si possono raccogliere anche in inverno.

Come e quando piantare i porri

Per iniziare la coltivazione dei porri, la prima operazione da fare è di curare i semi in casa fino a metà marzo (8-10 settimane prima del primo giorno senza gelo), piantandoli in uno o più contenitori e non appena crescono le prime piantine

rimuovere quelle più sottili e deboli per dare spazio a quelle più grandi.

Il secondo step in gergo definito di indurimento prevede che le piantine circa una settimana prima di trapiantarle nel terrapieno vengano esposte all’esterno per alcune ore ogni giorno, in modo da farle già ambientare in quella che sarà la loro definitiva dimora.

Piantare i porri in giardino

Quando siete pronti per piantare i porri all'aperto, iniziate la procedura innestando le piantine in pieno sole nel terreno che deve essere ricco di compost e ben drenato. Se nel vostro giardino avete un suolo pesante e argilloso, allentatelo bene e aggiungete dell'altro compost.

In questo caso vi conviene optare per il metodo a trincea che è senza dubbio il migliore in quanto tiene ben sciolto il terreno. Ogni piantina di porro deve essere innestata separatamente e, se la massa di terreno che circonda la radice non si separa facilmente, bisogna immergerla in acqua per lavarla via.

Premesso ciò, scavate o fate dei piccoli fori di circa 15 centimetri di profondità. Tale accortezza aiuta ad ottenere lunghi colli bianchi e impedisce alle radici di asciugarsi troppo facilmente. Inoltre, se non avete intenzione di riempire la trincea o i fori subito, potete farlo nel corso della stagione di crescita mentre le piante maturano. Ciò consentirà di sbollentare i gambi e di raggiungere l’obiettivo principale, ovvero quello di ottenere i porri con lunghi colli bianchi.

Un altro importante passaggio da seguire attentamente quando piantate i porri viene in gergo definito spaziatura e consiste nel posizionare le piantine ad una distanza di circa 15 centimetri l'una dall'altra per dare loro spazio sufficiente per ingrandirsi. Una spaziatura più piccola porterà infatti a porri magri.

L’ultimo step prevede invece la copertura delle radici fino alla base della prima foglia. Il resto del buco o della trincea verrà riempito dall'erosione naturale quando pioverà, oppure zappando il terreno quando le piante diventeranno adulte.

Irrigazione e cura dei porri

I porri si trovano bene in presenza di una temperatura calda e di annaffiature del terreno costanti. Tuttavia da evitare è l’uso eccesivo di acqua che potrebbe bagnare troppo le radici fino a farle marcire.

In tal caso vi conviene cospargere il suolo con un buon quantitativo di foglie essiccate miste a torba sminuzzata, in modo da garantire al terreno un drenaggio migliore e quindi scongiurare danni all’apparato radicale dei vostri porri.

A questo punto possiamo procedere con la descrizione di alcuni interventi di manutenzione ed in primis il diserbo. Come si evince dal nome si tratta di eliminare le erbe infestanti che potrebbero assorbire l’acqua delle irrigazioni sottraendola ai porri e nel contempo appropriarsi delle sostanze nutritive (humus) presenti nel suolo.

La lotta ai parassiti del porro

I porri vengono spesso attaccati da alcuni parassiti come ad esempio la mosca Napomyza Gymnostoma, che si presenta di colore rossastro e fa la sua comparsa sia in primavera che in autunno.

Dei due periodi il secondo è quello più dannoso, poiché la suddetta mosca attacca le piantine giovani o trapiantate di recente. Premesso ciò, va altresì aggiunto che la presenza dell’insetto è molto facile da notare; infatti, sui bordi delle foglie appaiono delle evidenti lesioni biancastre, generate dalle larve che scendendo lungo la parte interna della pianta di porro e si nutrono delle sostanze in esse contenute.

A questo punto i parassiti subiscono una naturale metamorfosi dalla quale fuoriesce un nuovo esemplare di mosca adulta. Le giovani piante in tali condizioni si perdono già sul finire dell’estate, mentre quelle più grandi subiscono dei danni irreversibili al fogliame fino a marcire del tutto.

Per rimediare a questo inconveniente sui porri piantati nel vostro giardino, potete intervenire non appena notate la comparsa delle suddette lesioni biancastre e dalla presenza delle tracce lasciate dalle larve nel loro processo di deposizione delle uova.

Le sostanze repellenti adatte per eliminare questi parassiti sono a base di deltametrina-1,63 (irritante), che va somministrata nel dosaggio di circa 8 ml per ogni 10 litri d’acqua. L’intervento va effettuato 2-3 volte a settimana sia per le piante adulte che per quelle giovani.

Il prodotto appena citato è disponibile nei migliori vivai e si tratta comunque di un insetticida nocivo per la salute umana, per cui è d’obbligo consigliarvi di usarlo con le dovute precauzioni (mascherina e guanti), e soprattutto di lavare bene i porri prima di consumarli o usarli per varie elaborazioni culinarie.

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